アーシア・アルジェントさんのインスタグラム写真 - (アーシア・アルジェントInstagram)「Mi chiamo Alessandra, ho 34 anni e ancora non mi rendo conto di ciò che sta succedendo. Ho pubblicato un post su una pagina per cercare lavoro. Ho aggiunto due mie foto per scremare le persone che si sarebbero fin da subito soffermate sull’aspetto esteriore - come già successo diverse volte. Sì, sono una ragazza tatuata ed ho i piercing. Nel mio ambito lavorativo sanitario (a contatto con malati, disabili, anziani) ho avuto poche discriminazioni perché le persone sofferenti hanno altri metri di misura rispetto alle persone sane. Il problema è nato quando ho deciso di cambiare lavoro e, vista la mia inesperienza, ma soprattutto vista la mia estetica molti datori di lavoro non ti danno nemmeno la possibilità di provarci. Poco dopo aver postato la richiesta, ho iniziato a ricevere insulti tipo “fai ribrezzo”, “vergognati” oppure “fatti crescere i capelli”( e se avessi avuto qualche patologia?). Queste sono alcune parole che mi hanno affibbiato, le altre ve le risparmio. Ma la cosa che mi ha ferita di più è stata l’impossibilità di comunicare con coloro che mi davano contro. Sono Oss da diversi anni e, semplicemente, volevo cambiare lavoro. Non conta il mio curriculum, il lavoro che cerco, le mie referenze perchè “una come me” non può lavorare perché ci vuole RIGORE. Perché tanta rabbia soprattutto da parte di donne infastidite da me a tal punto da considerarmi una che cerca attenzioni? Una delle tante signore si è presa la briga di scrivere in privato a molti utenti del gruppo offendendo me e la mia persona paragonandomi ad Asia Argento (come se questa fosse un offesa). Perché Asia? Perché siamo due donne “trasgressive” agli occhi altrui, esagerate, in qualche modo poco credibili perché entrambe ci siamo ROVINATE. Con i tatuaggi. È brutto arrivare a 34 anni fieri di sè per poi poter pensare di essere sbagliate. Forse siamo ancora troppo lontani dal nostro cuore, pieni di rabbia repressa e spesso schiavi di una falsa morale. Vogliamo volare senza avere le ali e pretendiamo di ergerci a giudici. Credo che ognuno debba trovare la propria identità, ognuno a suo modo ha diritto di esprimersi perché l’anima ha bisogno di vivere. Grazie」4月27日 19時09分 - asiaargento

アーシア・アルジェントのインスタグラム(asiaargento) - 4月27日 19時09分


Mi chiamo Alessandra, ho 34 anni e ancora non mi rendo conto di ciò che sta succedendo. Ho pubblicato un post su una pagina per cercare lavoro. Ho aggiunto due mie foto per scremare le persone che si sarebbero fin da subito soffermate sull’aspetto esteriore - come già successo diverse volte. Sì, sono una ragazza tatuata ed ho i piercing. Nel mio ambito lavorativo sanitario (a contatto con malati, disabili, anziani) ho avuto poche discriminazioni perché le persone sofferenti hanno altri metri di misura rispetto alle persone sane. Il problema è nato quando ho deciso di cambiare lavoro e, vista la mia inesperienza, ma soprattutto vista la mia estetica molti datori di lavoro non ti danno nemmeno la possibilità di provarci. Poco dopo aver postato la richiesta, ho iniziato a ricevere insulti tipo “fai ribrezzo”, “vergognati” oppure “fatti crescere i capelli”( e se avessi avuto qualche patologia?). Queste sono alcune parole che mi hanno affibbiato, le altre ve le risparmio. Ma la cosa che mi ha ferita di più è stata l’impossibilità di comunicare con coloro che mi davano contro. Sono Oss da diversi anni e, semplicemente, volevo cambiare lavoro. Non conta il mio curriculum, il lavoro che cerco, le mie referenze perchè “una come me” non può lavorare perché ci vuole RIGORE. Perché tanta rabbia soprattutto da parte di donne infastidite da me a tal punto da considerarmi una che cerca attenzioni? Una delle tante signore si è presa la briga di scrivere in privato a molti utenti del gruppo offendendo me e la mia persona paragonandomi ad Asia Argento (come se questa fosse un offesa). Perché Asia? Perché siamo due donne “trasgressive” agli occhi altrui, esagerate, in qualche modo poco credibili perché entrambe ci siamo ROVINATE. Con i tatuaggi. È brutto arrivare a 34 anni fieri di sè per poi poter pensare di essere sbagliate. Forse siamo ancora troppo lontani dal nostro cuore, pieni di rabbia repressa e spesso schiavi di una falsa morale. Vogliamo volare senza avere le ali e pretendiamo di ergerci a giudici. Credo che ognuno debba trovare la propria identità, ognuno a suo modo ha diritto di esprimersi perché l’anima ha bisogno di vivere. Grazie


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2020/4/27

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